ROMANZI ROSA CONTEMPORANEI: NOTTI PROIBITE 1

 Vi presento il mio ebook "NOTTI PROIBITE A NEW YORK", ROMANZO ROSA CONTEMPORANEO. Qui potete leggere la prima parte, la seconda uscirà su questo blog a breve, se invece volete leggere tutto il romanzo completo gratis, cliccate qui!

copertina romanzi rosa contemporanei 2021 e altri racconti di romance italiano moderno



Era un pomeriggio assolato di settembre a New York. Liam scese dal treno proveniente dal New Jersey, con solo una piccola borsa come bagaglio.

Si diresse verso la strada, e si guardò intorno. Era già stato nella Grande Mela in passato, ma stavolta ci sarebbe restato, e questo gli dava un'euforia incontrollabile.

Era in un viale alberato, costellato da grattacieli altissimi, con vetrate colorate su cui i raggi del sole rimbalzavano, creando una ragnatela dorata che toccava ogni cosa. Alla sua destra c'era un carretto che vendeva felafel, proprio accanto ad una donna asiatica di mezz'età che faceva quadri su commissione. Uomini in giacca e cravatta sfrecciavano sul marciapiede, insieme a ragazzi emo-punk, donne afroamericane dalle gonne variopinte e bambini chiassosi che giocavano a palla.

Liam sorrise. Era venuto a New York con un obiettivo, ma soprattutto per cercare di sfuggire a ciò che gli era accaduto nella sua vecchia città; in quel momento però non riusciva a pensare a nulla di tutto ciò. Era al centro del mondo, e sentiva che niente poteva turbarlo.

Non appena vide un taxi, si fece avanti, e lo chiamò con la mano. Quando quello si fu fermato, ci montò sopra.

«Dove la porto?» chiese il conducente.

Liam estrasse dalla borsa il foglietto dove era scritto il suo indirizzo, e lo lesse ad alta voce.

«Al 106 di Oakland Street, per favore»

Il conducente annuì senza dire una parola, e cominciò a guidare.

Dopo una decina di minuti erano arrivati.

Liam pagò il tassista, e scese dal veicolo.

Si guardò intorno, e sorrise di nuovo. La casa era un po' fuori dal centro, ed il quartiere sembrava davvero tranquillo;  la maggior parte delle abitazioni erano villette signorili, con siepi curate ed elaborate cassette della posta, intervallate da alcuni condomini alti non più di una decina di piani. Si avvicinò all'entrata del suo, inserì la chiave nel  portone, ed entrò in uno spazioso atrio, dal quale partiva una grande rampa di scale.

L'agente che gli aveva affittato l'appartamento  aveva detto che era al terzo piano, ma non aveva accennato al fatto che non ci fosse l'ascensore.

Per fortuna viaggio leggero, si disse Liam, mentre affrontava le tre rampe.

Giunto al terzo piano, si guardò intorno, cercando la sua porta. Una volta trovata, inserì la chiave ed entrò.

Si trovò di fronte un ampio open space, con due divani messi ad angolo, un televisore non molto grande, e una cucina che sembrava avere mobili sufficientemente nuovi. Appesi alle pareti color azzurro pastello c'erano dei quadri in stile Pop art, ma la cosa che gli piacque sin da subito fu il lungo bancone da bar che stava al centro della stanza, con quattro sgabelli arancioni intorno.

Mentre appoggiava la sua borsa sul divano, sentì il rumore della serratura che scattava.

Una volta aperta la porta, Liam vide un ragazzo alto circa un metro e settanta, con capelli neri e occhi nocciola, piuttosto attraente. Immediatamente quello si fece avanti, con la mano protesa.

«Devi essere il nuovo coinquilino! E' un piacere conoscerti, io sono Blaine!»

Liam sorrise, e gli strinse la mano. ( libri romance contemporanei )

«Io sono Liam, e il piacere è anche mio! Sei qui da molto?»

«Solo da ieri! Ho preso la camera più grande, visto che sono stato il primo ad arrivare!»

Liam gli sorrise, e annuì.

«Sei di qui? Io vengo dal New Jersey, sono appena arrivato in città»

«Anche io mi sono trasferito da poco. Mentre cercavo casa mi ha ospitato un amico. Sono di una cittadina sperduta, si chiama Cloverfield. E sono venuto qui per diventare famoso»

Liam lo guardò con le sopracciglia aggrottate.

«Fammi indovinare, sei un attore?»

Blaine sorrise.

«Ci sei andato vicino, sono un cantante. Al momento sono più un barista, se devo essere sincero; sai, in qualche modo bisogna pur pagare l’affitto. E tu, invece?»

Liam lo fissò per qualche istante, indeciso se dire la verità oppure no, poi rispose asciutto.

«Dipingo. Sono venuto qui a New York per vedere se la mia roba è buona, oppure no!»

Blaine fece un mezzo sorriso.

«Interessante. Anche se dubito che qualche gallerista ti farà esporre i tuoi quadri, finché li chiami "la mia roba" »

Liam scoppiò a ridere.

«Comunque metti pure a posto la tua roba, e magari più tardi andiamo a bere una birra. Abbiamo entrambi bisogno di fare nuove conoscenze, no?»

Liam rimase un attimo interdetto; sicuramente aveva fatto dei passi avanti nelle scorse settimane, ma non sapeva se era pronto a tornare alla vita sociale.

Poi scosse la testa, e decise d'impulso. Forse si sarebbe sentito in colpa, ma non poteva bruciarsi la prima serata nella Grande Mela.

Liam allargò il suo sorriso, e annuì con vigore.

«Perfetto, ci sto!»

Senza aggiungere altro, prese la borsa e andò in camera a disfarla.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Erano le otto di sera, e Liam stava aspettando che Blaine uscisse dal bagno.

«Blaine, hai finito di prepararti? Sei lì dentro da mezz'ora!!!» La porta si spalancò, e Liam lo vide mettersi il gel nei folti capelli castani, con una precisione che sembrava maniacale.

Entrò sorridendo, e diede una pacca sulla spalla al coinquilino.

«Ti prego, dimmi che in tutto questo tempo non ti sei soltanto sistemato i capelli!»

«No,certo che no!»

Blaine rispose seriamente, senza smettere di guardarsi allo specchio. Dopo qualche secondo di pausa, si voltò verso Liam e gli sorrise.

«Ho anche lavato i denti, se è per questo»

Liam rispose al sorriso, si mise accanto a lui ed aprì il rubinetto, cominciando a lavarsi la faccia.

«Impressionante! E’ un omaggio a me o ci metti così tanto ogni volta?»

Blaine si indicò con la mano.

«Credi che una meraviglia del genere si ottenga in una manciata di secondi, forse? No, ci vuole tempo, ma il risultato paga. Lo devo a tutte quelle ragazze lì fuori, capiscimi!»

Liam lo guardò sorridendo.

«Sono sicuro che siano tutte in fila ad aspettarti. Certo, se comprassi una macchinetta per distribuire i numeri sarebbe molto più semplice»

Blaine rispose uscendo dal bagno.

«Ma sai che non ci avevo ancora pensato? Grazie, ci siamo appena conosciuti e mi hai già dato un’ottima idea!»

Liam lo guardò perplesso.

«Lo sai che scherzavo, vero?» Blaine replicò all'occhiata senza sorridere, poi rispose con voce scherzosa.

«Pronti a uscire in cinque minuti, coso!» Liam scosse la testa.

«Ma sono appena entrato!»

Blaine alzò le spalle, e andò in camera a finire di sistemarsi.

 

 

 

 

Liam e Blaine camminavano per strada, ed entrambi si guardavano intorno, stupiti dalla grande mela. Liam osservava ammirato i colori e le figure che mulinavano nella luce arancione e un po' violetta del tramonto, imprimendo le immagini nella memoria per non dimenticarle.

«Ho sempre sentito dire che New York è il centro del mondo, ma ora mi ci sento davvero! E' fantastico!» esclamò, guardando Blaine.

«Capisco cosa intendi, grattacieli così potevo solo sognarli nella cittadina in cui vivevo!»

«Comunque, vuoi dirmi dov’è che stiamo andando?»

«Al Dexter, un locale dove suonano dal vivo. Stasera dovrebbe esserci uno bravo, voglio parlarci. Sto cercando gente per formare una band, e devo trovare qualcuno che abbia delle caratteristiche ben precise»

Liam aggrottò le sopracciglia.

«Che sarebbero?»

«Numero uno, dev’essere di bell’aspetto, ma non più bello di me»

Blaine fece una risatina.

«Per quanto sia altamente improbabile trovare qualcuno più attraente di me, ovviamente»

Liam commentò con discendenza beffarda.

«Naturalmente»

«Numero due, deve avere una bella voce, ma non più bella della mia»

Liam non smise di sorridere.

«Sto diventando curioso. Mi devi far sentire qualcosa, un giorno di questi. Anche se dopo tutta l'auto propaganda che ti fai, sarà facile restare deluso »

Blaine gli lanciò un mezzo sorriso.

«Se è per questo, tu dovresti farmi vedere qualcuno dei tuoi quadri. Anche se qualcosa mi dice che non sei molto propenso a farlo, non è vero?»

Liam rimase in silenzio un istante, poi lo guardò stupito.

«No, infatti. C’è solo una persona che li ha visti, finora, ma tu come hai fatto ad intuirlo?»

Blaine gli mise un braccio intorno alla spalla.

«Sotto questo corpo perfetto c’è un’intelligenza fuori dal comune, giusto perché tu lo sappia»

Liam scoppiò a ridere.

«Devo essere sincero, di solito se mi metti nella stessa stanza con qualcuno sbruffone come te, è molto facile che finisca a pugni. Ma nonostante quest’aria da pallone gonfiato sembri simpatico, devo ammetterlo»

Blaine sorrise.( romanzi rosa ebook gratis prossime uscite contemporanei)

«Sei gentile. Questo complimento si andrà ad aggiungere alla montagna di auto elogi che mi faccio davanti allo specchio giornalmente, ma grazie comunque! In ogni caso siamo arrivati, è questo il Dexter»

Liam osservò il locale. L'insegna era molto colorata, e davanti al bar vide una ventina di persone, alcune che fumavano una sigaretta, altre con una birra in mano. L'atmosfera sembrava molto rilassata.

Insieme entrano.

Liam notò un lungo bancone, con dietro due baristi, un'uomo e una donna. Sul lato sinistro del locale, davanti a una mezza dozzina di tavoli, c'era un piccolo palco sul quale un ragazzo che doveva avere più o meno la loro età stava eseguendo una cover di "Locked out of Heaven", di Bruno Mars. Sul lato opposto, c'erano dei pouf bianchi riuniti attorno ad un tavolino con sopra quattro narghilè.

Blaine si andò a sedere al bancone, e Liam con lui.

«Due birre doppio malto da litro, Jerry! Mettile pure sul mio conto» esclamò rivolto al barista.

«Ma volevo offrire io!» replicò Liam, convinto.

Blaine sorrise.

«Sarà il primo di una lunga serie di drink, quindi avrai tempo in abbondanza per ricambiare!»

Liam sorrise  e sbatté il bicchiere contro quello di Blaine, brindando.

«Bé, allora nel frattempo grazie» Blaine abbassò la voce e sussurrò all’orecchio di Liam.

«RSM alla tua sinistra!»

Liam rispose confuso.

«Cosa?»

Blaine sorrise.

«Vuol dire ragazza senza mutandine! Tranquillo, col tempo imparerai a conoscere e ad adorare i miei fantastici neologismi!»

Nel frattempo la canzone era terminata. Blaine si alzò in piedi con la birra, ed indicò la ragazza senza farsi vedere.

«Te la lascio,  ne approfitto per parlare con il cantante» Liam si girò e osservò la ragazza. Aveva capelli castani ed occhi azzurri, e stava bevendo un cocktail mentre messaggiava al cellulare. In quell'istante lei alzò la testa, e incrociò il suo sguardo.

«Cosa ci fa una ragazza così carina da sola in un bar come questo?»

Lei gli lanciò uno sguardo sprezzante, poi si lasciò andare ad un mezzo sorriso.

«Complimenti per l’originalità!» esclamò la ragazza «Questa battuta di approccio l’avrò vista in almeno una decina di film!»

Liam accusò il colpo. Abbassò lo sguardo un unico istante, poi tornò a guardarla e cercò di sorridere.

«Scusami, non sono un asso nel rimorchiare, anche se cerco disperatamente di nasconderlo!»

Lei lo fissò indecisa, poi addolcì la sua espressione.

«Non importa, tanto non avresti avuto comunque speranze. Sto con qualcuno, ed è una cosa seria»

Liam le si avvicinò, poi sorrise.

«Bé, allora forse dovresti dirmi perché una ragazza fidanzatissima come te se ne va in giro senza mutandine»

Marley lo fissò un istante, poi gli sorrise.

«Sei sfrontato. Mi piace! Peccato che ora debba andare, però»

Lei si alzò in piedi, e prese i soldi dalla borsa per pagare.

«Lasciami il tuo numero» le chiese Liam  «Può sempre servire un piano b, nel caso in cui la tua relazione non funzionasse» Lei scosse la testa.

«Non esiste. Non do il mio numero agli sconosciuti. Ma vengo spesso in questo bar, quindi magari ci rincontreremo!»

Liam la guardò dritto negli occhi.

«Dimmi almeno il tuo nome!» esclamò, con tono deciso.

Lei sorrise, facendo finta di pensarci.

«Sono Marley.»

Liam sorrise, soddisfatto.

«E’ stato un piacere conoscerti, Marley!» (romanzi rosa in uscita pdf ebook gratis)

Lei gli scoccò uno sguardo interrogativo, aspettandosi che anche lui le dicesse il suo nome.

Poi, vedendo che continuava a guardarla senza dire niente, glielo chiese.

«E qual’è il tuo nome?»

Liam impostò un sorrisetto, e rispose secco.

«Mi chiamo Liam. Stampatelo bene in mente, perché non è l’ultima volta che ci vediamo»

Lei sorrise.

«Come fai a esserne così sicuro?»

«Non lo so, ma spero vivamente di non sbagliarmi»

Lei gli sorrise un’ultima volta.

«Ciao, Liam!»

«Ciao,ragazza-poco-seria-che-però-finge-di-brutto-di-essere-seria»

Ormai lei si era già voltata, ma la sentì benissimo ridere.

Liam aspettò qualche istante, poi uscì fuori a fumare una sigaretta.

 

 

 

 

 

 

 

Blaine si era avvicinato al ragazzo che aveva appena cantato la cover di Bruno Mars, e stava aspettando che quest'ultimo finisse di cantare la canzone successiva, per potergli parlare.

Lo osservò bene: doveva avere al massimo venticinque anni, anche se i capelli lunghi e la barba incolta gliene facevano dimostrare qualcuno in più. Portava due orecchini piuttosto bizzarri, e dei vestiti che definire eccentrici sarebbe stato riduttivo. Aveva una voce graffiante, profonda, ma che riusciva a toccare note piuttosto alte.

Blaine sorrise. Quel ragazzo poteva essere il primo passo per creare la sua band.

Ora bisognava soltanto convincerlo.

Una volta terminato il pezzo, il cantante scese dal piccolo palco, e fu subito raggiunto da Blaine.

« Piacere di conoscerti! » esordì, tendendogli la mano. Quello lo squadrò per un istante, poi ricambiò con una stretta molto rapida, e uno sguardo che dimostrava scarso interesse.

« Mi chiamo Blaine. Volevo farti i complimenti, sei davvero bravo »

L'espressione dell'altro si rischiarò un po', presumibilmente a causa delle belle parole.(romanzi rosa pdf contemporanei)

« Io sono Adam! »

« Te lo chiedo e basta: Cosa ne diresti di fare parte della mia band? »

Quello lo osservò per un istante, come per valutare se stesse scherzando o no, poi scoppiò a ridere.

« Dovrai metterti in fila...Da quando faccio il valutatore per La Tisch, sono letteralmente invaso dalle richieste per fare pezzi insieme, o per formare dei gruppi...»

Blaine fece un espressione delusa.

« Chiunque vuole sfondare nel mondo della musica, credimi. Cosa dovrebbe farmi credere che tu sei il cavallo giusto su cui puntare? »

Lui rimase un attimo interdetto, poi si frugò nelle tasche e ne estrasse una pen drive. Immediatamente si sentì più sicuro di sé, come sempre. Quando si trattava della sua musica, non c'erano insicurezze che tenessero. Era fottutamente buona, punto.

« Ci sono dodici canzoni su questa chiavetta. Tu ascoltale, ti piaceranno! »

Quello abbozzò un mezzo sorriso.

« Certo, amico, se riesco a trovare un momento libero...»

Blaine gli lanciò uno sguardo colmo di determinazione.

« Puoi anche ascoltarle mentre sei sul cesso, ma trova un'oretta. O sarà una tua perdita! »

L'altro afferrò la pennetta, e annuì seriamente.

« Ti farò sapere. Lasciami il tuo numero »

Blaine gli passò il numero, e lo salutò , soddisfatto.

Subito dopo raggiunse Liam, che stava fumando all'esterno

« Allora, com’è andata?» gli chiese con allegria dandogli una pacca sulla spalla.

Liam si strinse nelle spalle.

«Così così. E a te? Quel ragazzo è una bomba, credo sarebbe un buon acquisto per la tua band»

Blaine sorrise.

«Vedremo! Forza, prendiamo un’altra birra!»

 

 

 

 

 

Un paio d'ore e quattro birre dopo, i due tornarono a casa, allegri e senza la minima voglia di andare a dormire.

Liam si sentiva strano: era felice per la prima volta da un bel po' di tempo, ma si sentiva anche in colpa per questo. Fortunatamente l'alcool gli aveva reso la testa leggera, e l'euforia stava decisamente prevalendo.

Aperta la porta, videro una ragazza seduta sul divano, davanti alla televisione.

Liam si fece avanti con un sorriso.

«Ciao! Sei la nuova coinquilina, immagino!»

Lei si alzò in piedi, e strinse la mano prima a lui, e poi a Blaine.

«Esatto, mi chiamo Jessa! Siete arrivati da molto?»

Blaine la squadrò da testa a piedi.

«Io sono Blaine, e lui è Liam. Non sapevamo che il terzo inquilino sarebbe stato una ragazza»

Jessa sorrise malignamente.

«Bé, semmai dovrebbe essere un problema per me, non per voi!»

Liam lanciò uno sguardo interrogativo all'altro.

«Nessun problema, vero Blaine?» Blaine guardò Jessa poco convinto.

«Bé, perlomeno è carina. L’importante è che non occupi per tutto il tempo il bagno!»

Jessa gli si avvicinò e gli parlò con tono duro.

«Sei solito parlare della gente in terza persona anche quando ti sono di fronte, o è un trattamento che riservi solo a me? Fammelo sapere, in caso debba sentirmi onorata o qualcosa del genere!»

Liam si mise in mezzo.

«Non cominciamo già a litigare, per favore! Blaine, credo che tu non possa lamentarti, visto quanto tempo ci metti a prepararti »

«Comunque non preoccuparti, Blaine» esclamò Jessa «Sono una tipa dura, decisamente non la classica ragazza svenevole che sarai abituato a portarti a letto»

Blaine rifletté qualche istante, poi si diresse verso il frigorifero. Lo aprì, e prese della vodka. Subito dopo aprì uno scaffale e prese tre bicchierini.

«Va bene, forse sono stato scortese , Jessa, e ti chiedo scusa! Propongo di festeggiare questo esperimento multi genere con una sana sbronza!»

Lei sorrise.

«Questo si che si chiama parlare!» replicò Jessa «Anche se quelle ridicole imitazioni di bicchieri dubito siano sufficienti per me»

Blaine la guardò perplesso , poi prese un grosso boccale da birra. I tre si sedettero intorno al tavolo, e lui cominciò a versare, ridacchiando mentre osservava l'espressione di Liam, che sembrava completamente andato.

Riempì per primo il boccale, e lo porse a Jessa.

«Può andar bene così, sua maestà Alcolizzata?»

Liam rise, mentre Jessa afferrò il bicchiere senza dire una parola.

«Primo brindisi fra coinquilini, ragazzi! Potrebbe essere l’inizio di un qualcosa di epico, o di una convivenza disastrosa. Solo il tempo ce lo dirà!»

Liam, Jessa e Blaine alzarono i bicchieri, brindando.



«Devo essere sincera, mi sarebbe potuta andar peggio» esclamò Jessa mentre beveva «Come coinquilini avrei potuto trovare degli svitati, dei pervertiti, o peggio ancora degli astemi»

Liam sorrise, mentre Blaine la osservava  a metà tra lo sconcertato e il divertito.

«Potremmo fare un gioco alcolico, cosa ne dite?» Blaine replicò con entusiasmo «Propongo il " Bevi il tuo bicchiere di Vodka tutto d’un sorso o tocca la tetta destra di Jessa”»

Liam lo guardò sconcertato , mentre Jessa sorrise.

«E perché proprio la destra?» chiese lei, confrontando le due tette con le mani per cercare qualche differenza.

Blaine si strinse nelle spalle.

«E’ più piccola della sinistra, ma nonostante questo mi sembra molto più impertinente»

Lei scosse la testa.

«Non so nemmeno se arrabbiarmi o no per quello che hai detto, quindi ci passerò sopra, tanto posso sempre schiaffeggiarti più tardi, se dovessi cambiare idea»

Liam riempì di nuovo i bicchieri di tutti, e nel farlo perse l'equilibrio e quasi cadde. Blaine rise, e Jessa lo prese per il braccio e lo aiutò a rimettersi seduto.

«Perché non facciamo qualcosa di più semplice, come obbligo o verità?» chiese Liam «Tanto se continuiamo a bere in questo modo, tra un pò sarà il massimo che riusciremo a fare»

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